IL CERVO NOBILE

Parleremo oggi del più grande tra gli animali selvatici presenti sul Montello: il cervo nobile (Cervus elaphus). 

I cervi sono eleganti e maestosi, i maschi a piena maturità possono pesare oltre 200 kg e hanno imponenti palchi ramificati. 

È dunque facile distinguerli dagli altri cervidi presenti sul Montello: gli esili, agili e diffusissimi caprioli. 

Entrambe le specie erano divenute molto rare in Italia, fino quasi a scomparire. Fortunatamente dalla metà del ‘900 hanno iniziato una fase di forte espansione, e oggi in Veneto sono comuni. 

Sul Montello il capriolo è ormai stabile da molti anni, e a chi frequenta la collina capita spesso di vederlo, mentre il cervo ha fatto la sua timida comparsa solo da poco tempo. 

Dal bellunese si è diffuso nell’area pedemontana e, anche grazie alla presenza del Piave che funge da corridoio ecologico, si è spinto poi verso la pianura, arrivando anche sul nostro boscoso colle.

I cervi vivono in gruppi composti da una o più femmine adulte accompagnate dai piccoli nati nell’anno e da esemplari giovani, questi piccoli branchi sono legati al loro territorio, da cui non si allontanano molto. I maschi adulti fanno invece vita solitaria e sono dei girovaghi che possono spostarsi di molti km dal luogo in cui sono nati. Talvolta durante questi movimenti arrivano anche in città, dove le loro apparizioni destano curiosità e stupore. 

Esemplari immortalati sul Cansiglio dallo scatto di Stefania Tais

In autunno (settembre e ottobre) raggiungono i gruppi di femmine e iniziano a scontrarsi tra loro per dimostrare la propria supremazia. Queste”lotte” non sono violente ma molto, molto rumorose: il dominio nel mondo dei cervi si manifesta tramite il bramito, un richiamo inconfondibile, simile a un ruggito, che si sente a grandi distanze. Gli splendidi palchi dei cervi, che in autunno sono al massimo sviluppo e che in inverno si staccano per poi riformarsi l’anno successivo solo raramente sono utilizzati come arma in scontri diretti. 

Il cervo ha il suo habitat d’elezione nei boschi di pianura e collina inframmezzati da prati e radure, dove si nutre al calare del sole, ed è una presenza importante per l’ambiente: è un grande animale, e mangia parecchio! Mangia tanto che troppi cervi possono creare dei problemi all’ecosistema, vista anche l’attuale rarità del lupo, che è il loro predatore naturale e sarebbe utile a limitarne la presenza. 

Sul Montello il cervo non è una specie frequente e nei prossimi anni sarà interessante seguirne lo sviluppo. Potrebbe diventare stabile e moltiplicarsi, ma è anche possibile che scompaia, visto che ha bisogno di ampi spazi ed è sensibile al disturbo umano.

Un’ultima cosa: cervi e caprioli nascono in primavera e, all’inizio, non sono in grado di seguire la madre, stanno per questo fermi e nascosti nell’erba, mimetizzati dal loro mantello e dalla mancanza di odore. 

Se li vedete non avvicinatevi e non toccateli. Non sono in difficoltà e la madre non li ha abbandonati, è lì vicino e se ne sta prendendo cura nel migliore dei modi!

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