LA POIANA (Buteo buteo)

Andando in giro sul Montello vi sarà senz’altro capitato di alzare la testa verso l’alto, attratti da un richiamo inconfondibile: è la voce della poiana (Buteo buteo). 

I rapaci ci affascinano e incuriosiscono da sempre, e non importa che questa specie sia comune e facile da incontrare, non ci lascia mai indifferenti.

Ma cosa sappiamo di questo animale? Di come vive, di cosa la mette in pericolo? 

La poiana è un rapace diurno, appartiene alla famiglia degli accipitridi, la stessa delle aquile. 

Con la sua apertura alare tra il metro e il metro e trenta non è certo un gigante, diciamo che è un’aquila in miniatura! Il suo colore è molto variabile (si narra di poiane completamente nere o tutte bianche) ma in generale il dorso è marrone o marrone/rossiccio mentre ventre e parti inferiori delle ali sono chiare con striature marroni, le zampe gialle. Il maschio e la femmina si somigliano molto. 

Sul Montello la poiana è stanziale, con la popolazione locale che in inverno si arricchisce di esemplari che arrivano da nord e ripartono in primavera. 

La includiamo certamente tra le specie simbolo del colle, per la sua frequenza e per il legame col tipo di ambiente che tanto caratterizza il Montello e lo rende speciale, quell’alternanza di aree boscate e spazi aperti che si è sviluppato nel corso dei decenni e che negli ultimi anni stiamo vedendo sparire, a causa della riduzione dei prati, sostituiti da colture, soprattutto vigneti e oliveti. 

I prati sono il suo terreno di caccia e per quel che riguarda l’alimentazione è molto adattabile, semplicemente, la poiana mangia qualsiasi animale abbastanza piccolo da riuscire ad afferrarlo con gli artigli: si nutre di rettili, di anfibi e piccoli mammiferi, tra cui moltissimi roditori e, se queste prede scarseggiano, non disdegna le carcasse di animali investiti o uccisi da altri. Un tempo, quando moltissime famiglie di campagna allevavano le galline per le uova e per la carne, la poiana era molto temuta e odiata, in quanto la si considerava un vero killer di pulcini. Il rimedio ideato era semplice ed ingegnoso: una struttura di vimini o filo di ferro intrecciati a formare una grande cesta sotto cui riparare la chioccia coi pulcini. Questo arnese chiamato “crigola” era efficace e non violento!

Il mosaico di boschi e prati favorisce molti animali, tra cui la poiana

La poiana caccia tendendo agguati da dei posatoi ai margini di spazi aperti, oppure perlustrando il terreno mentre vola, ruotando maestosa in cielo senza quasi battere le ali grazie alla capacità di sfruttare le correnti termiche.

A chi è particolarmente fortunato può capitare di osservare gli spettacolari voli di corteggiamento, durante i quali il maschio e la femmina compiono vere e proprie acrobazie in aria e lanciano richiami particolari. 

Negli alberi costruisce il suo grande e pesante nido, fatto di rami e rametti e reso più accogliente da muschi ed erbe, qui le uova vengono covate da entrambi i genitori e qui i pulli rimangono durante i primi due mesi di vita. Nel periodo successivo seguono i genitori, dai quali imparano a cacciare per poi poter diventare autonomi.

Rimasti soli i giovani animali attraversano una fase difficile, perché la poiana occupa il vertice della catena alimentare e non ha predatori, ma questo non significa che la sua vita sia facile: non solo deve procurarsi molto cibo, ma è minacciata dai cambiamenti dell’habitat, da avvelenamenti secondari da rodenticidi, dall’urto con i cavi elettrici, a volte viene uccisa dall’uomo. Solo le più abili e fortunate sopravvivono abbastanza a lungo da raggiungere la maturità e riprodursi. 

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