Ci siamo lasciati in primavera, tra fioriture di primule e bucaneve e ci ritroviamo in estate, con le giornate ormai calde, gli alberi ornati di foglie e le belle, lunghe serate.
E proprio passeggiando al crepuscolo ci può capitare di incontrare una vera meraviglia del bosco: il cervo volante (Lucanus cervus).
Il cervo volante è il più grande tra i coleotteri europei: una specie davvero imponente, il cui volo lento e rumoroso non passa certo inosservato!

I maschi della specie sono inconfondibili: la mandibola è ipersviluppata, “ramificata” e sporge molto dalla testa, sembra pertanto che abbiano un paio di corna.
Durante il periodo di vita adulta, che dura poche settimane tra giugno e luglio, si affrontano in combattimenti e tentano di capovolgersi l’un l’altro.
Spesso li si vede inseguire in volo una femmina, molto simile al maschio ma priva delle “corna”.
Il cervo volante è tanto scenografico durante la sua breve vita adulta, quanto discreto nel periodo, decisamente lungo, che passa come larva. Il suo sviluppo infatti può durare diversi anni (anche 6 o 7) durante i quali si nutre del legno in decomposizione di vari alberi.
La specie, seppur considerata a Minor Preoccupazione in Italia dalla IUCN, ha subito negli anni una drastica diminuzione: un tempo era specie molto diffusa, oggi non più’. Fortunatamente è protetta in tutti gli stati dell’Unione Europea dalla Direttiva habitat (Allegato II).
Fondamentale per la sua conservazione è la presenza di boschi maturi, ricchi di necromassa, che, come abbiamo già ricordato, è indispensabile per tantissime specie.
Le maggiori minacce per il cervo volante vengono proprio dalla scomparsa dei boschi e dalla loro eccessiva pulizia.
Un altro problema per lui sono gli impatti con le automobili, infatti per i suoi voli utilizza spesso gli spazi aperti, dunque radure, prati e sentieri, ma anche le strade.
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