Gennaio alle spalle, a febbraio si percepisce l’allungamento delle giornate e di conseguenza aumenta la voglia di stare all’aperto. Complici anche le temperature miti di questi giorni, non si può fare meno di infilare scarpe e uscire per una passeggiata su e giù per qualche presa del nostro amato Montello.
Anche se gli alberi ancora spogli (fortunatamente, nonostante gli stravolgimenti climatici) ci ricordano che la bella stagione non è ancora arrivata, si respira già un’aria frizzante e profumata di erba cipollina; ciò vuol dire che il sottobosco si sta risvegliando.
Ed è proprio così, perchè dopo averci salutato lo scorso autunno con il “Fiore dea brosa” (Colchicum autumnale) ora il bosco ci stupisce con l’altrettanto meravigliosa fioritura del bucaneve (Galanthus Nivalis), informandoci così che la primavera è ormai vicina.
Questa piccola pianta geofita, che predilige i boschi freschi e umidi, purtroppo è sempre più rara. Ritenetevi quindi fortunati se vi imbattete in un bucaneve solitario e ancora di più se ne vedete tanti uno accanto all’altro, a punteggiare di bianco il terreno spoglio.

I piccoli bucaneve, che rischiano di sparire per sempre dai boschi, minacciati dalla distruzione degli habitat e dall’usanza di coglierli, sono così preziosi da essere inclusi nella lista dei fiori protetti. Come tutti i fiori allo stato selvatico non andrebbero toccati per alcun motivo al mondo, fate molta attenzione a non calpestarli e soprattutto non raccoglieteli. Piuttosto tornate ogni giorno a guardarli, che fa anche bene alla salute!
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