Quando sentiamo dire che un animale è in via d’estinzione, ci viene ormai naturale intendere che sta sparendo dal pianeta, e che quindi bisogna proteggerlo e difendere il suo habitat, consapevoli del fatto che molto probabilmente ciò accade in conseguenza all’attività dell’uomo.
Ma chi, e con quale procedura, definisce quali sono le specie a rischio d’estinzione? E chi si assume la responsabilità di dichiarare un animale o una pianta definitivamente scomparsi?
Ebbene tutto ciò è compito dello IUCN e della sua attività scientifica.
I.U.C.N. è l’ acronimo di International Union for Conservation of Nature, un’organizzazione non governativa fondata negli anni ’40 con la missione di “influenzare, incoraggiare e assistere le società di tutto il mondo a conservare l’integrità e le diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e sostenibile”. Oggi IUCN conta più di 1200 organizzazioni affiliate, tra governative e non, tra cui enti di ricerca e aree protette (in Italia, ad esempio, sono soci IUCN: il Ministero dell’Ambiente, WWF, LIPU, ISPRA, Parco dell’Etna, Parco del Circeo); ed è parte di una rete di migliaia di ricercatori, appartenenti a circa 160 paesi.
Tra le sue molte attività c’è quella di redigere e aggiornare la IUCN Red List of Threatened Species, (Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate) lista in cui animali e vegetali sono inseriti in base al loro rischio d’estinzione, considerato a livello globale.
Inizialmente la lista veniva aggiornata in base a valutazioni di esperti o commissioni di esperti, ma dagli anni ’90 si è sentita la necessità di basarsi su dei criteri oggettivi, standardizzati: è nata così una metodologia che consente di valutare lo stato di salute delle specie in modo più scientifico e rigoroso.
Piante e animali vengono valutati in base ai criteri IUCN e, in base ai risultati, inseriti in una delle 11 categorie:
LC (Least Concern) Minor Preoccupazione: non rischia di estinguersi nel breve/medio termine;
NT (Near Threatened) Quasi Minacciata: il suo stato di conservazione si avvicina ad una delle categorie di rischio e potrebbe rientrarvi a breve;
VU (Vulnerable) Vulnerabile: considerata a rischio di estinzione;
EN (Endangered) Minacciata: ad elevato rischio di estinzione;
CR (Critically Endangered) in Pericolo Critico: rischio di estinzione estremamente elevato;
EW (Extinct in the Wild) Estinta in Natura, ancora presente in cattività o in giardini botanici;
Ex (Extinct) Estinta: l’ultimo individuo della specie è deceduto;
DD (Data Deficient) Dati Insufficienti per permettere la valutazione;
NE (Not Evaluated) Non Valutata;
I criteri IUCN possono essere utilizzati, con alcuni adattamenti, anche per la flora e fauna in aree di minore estensione, ad esempio una nazione oppure una regione, in questo caso si parla di Liste Rosse regionali e si aggiungono due categorie:
RE: Estinta in Regione, ma ancora presente in natura, in altri luoghi;
NA Non Applicabile: per le specie introdotte dall’uomo, o non considerate parte della flora e fauna locali;
Oggi moltissime delle specie con cui condividiamo questo mondo sono, purtroppo, in diminuzione. Quando però rientrano nelle categorie VU, EN, CR il rischio di estinzione è concreto, elevato, ed è necessario l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, per impedirlo.
La Red List globale e le nazionali sono differenti: questo perché una specie può essere ancora ben presente a livello globale ma aver subito un grave declino in un territorio specifico, o al contrario una specie stabile in un paese può essere minacciata se si considera l’insieme del suo areale.
Inoltre le liste nazionali riguardano territori ridotti e per questo in genere sono più precise. In Italia sono state realizzate alcune Liste Rosse nazionali (vertebrati, coralli, alcuni insetti-libellule, farfalle, coleotteri saproxilici-) e regionali (ad esempio per le piante vascolari del Veneto).
Questi strumenti sono fondamentali per la conservazione, permettono di sapere quali esseri viventi sono in aumento e quali in declino, spesso danno indicazioni sulle cause.
Sono necessari, certo, ma non sufficienti: ad essi devono seguire azioni concrete, mirate ad arrestare il degrado della biodiversità che sta vivendo il pianeta, a favorire in modo efficace quegli animali e piante che sono in maggior pericolo, a impedire che quelli meno a rischio subiscano dei danni irreparabili. Senza perdere tempo.
Ciò che succede nella realtà invece, è un’interruzione del processo, ossia alla fase di analisi ed individuazione del problema, non segue una fase di risoluzione. Oppure le azioni messe in campo sono assolutamente poco efficaci.
Un esempio è l’impegno dell’Unione Europea di varare una direttiva Habitat che mira a tutelare la biodiversità di territori specifici, tra i quali il Montello, ma gli stati e le regioni, che nella realtà dovranno agire direttamente sul campo, si occupano invece solamente di adempire alle richieste normative, investendo al minimo e senza fare informazione, scatenando di conseguenza scontri sociali tra chi dal territorio cerca ricchezza e chi per il territorio cerca tutela. A concludere il cerchio poi, la stessa Comunità Europea ha evidenti difficoltà nel monitoraggio delle attività locali, lasciando perciò nelle mani degli enti locali il controllo.
La nostra mission principale è cercare di preservare l’equilibrio ambientale del Montello, non perché è nostro ma poiché lo sentiamo un dovere. Il colle ospita diverse specie, di queste molte godono ancora di un buono stato di conservazione, alcune sono protette dalla Direttiva habitat, altre inserite nelle liste rosse. Tutte comunque importanti!

La prima linea di difesa che cerchiamo di mettere in atto è l’informazione. Lo facciamo raccontando in maniera per quanto semplice concetti scientifici. Abbiamo parlato di Habitat, di biodiversità e ora vorremmo parlarvi di alcuni degli animali e piante che popolano il nostro meraviglioso colle; come vivono, cosa li minaccia. Impegnarsi a conoscere la natura è il piccolo ma fondamentale contributo che ognuno di noi può dare per sua difesa.
Con l’occasione invitiamo a visitare la pagina degli amici di SOS Anfibi, che da anni si prodigano per la sopravvivenza degli anfibi del nostro meraviglioso colle.
https://www.facebook.com/pg/sosanfibi/photos/?ref=page_internal
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