Dopo una panoramica generale su Rete Natura 2000, procediamo col descrivere nel dettaglio gli Habitat del Montello.
Oggi parliamo delle grotte e cominciamo dalla definizione dell’ISPRA e del Ministero dell’Ambiente, che recita testualmente:
“Grotte non aperte alla fruizione turistica, comprensive di eventuali corpi idrici sotterranei. I vegetali fotosintetizzanti si rinvengono solo in prossimità dell’imboccatura. L’habitat ospita una ricca fauna endemica (specie troglobie) ed è di primaria importanza per la conservazione di specie degli allegati II e IV, in particolare coleotteri, anfibi e chirotteri.”
(Fonte: Manuale per il monitoraggio di specie e Habitat di interesse comunitario in Italia, ISPRA e Ministero dell’ambiente, 2016)
Tra gli habitat presenti sul Montello questo è il solo ad essere identificato in base a caratteristiche geomorfologiche, indipendenti dalla vegetazione. I dati sulla presenza delle grotte sul Montello sono stati tratti da ricerche pregresse, frutto della lunga tradizione speleologica montelliana, che ha consentito un censimento capillare di questi preziosi habitat.
Il Montello è un’area carsica e le grotte, le gallerie e i corsi d’acqua sotterranei che le collegano sono espressione di questa sua caratteristica.

Le grotte sono ambienti estremi: in esse regnano il buio e il silenzio, l’umidità è sempre molto elevata e la temperatura costante.
Sono ambienti inospitali per la maggior parte degli esseri viventi, eppure nel silenzio delle grotte vivono creature particolarissime. Si tratta soprattutto di insetti e piccoli crostacei, che si sono adattati alla perfezione a questi habitat e non sono in grado di vivere altrove, si parla in questo caso di specie troglobie.
La loro incapacità di muoversi al di fuori delle caverne e dei cunicoli sotterranei li ha isolati e nel corso del tempo ha determinato la formazione di specie endemiche (cioè limitate ad alcune aree, assenti dal resto del pianeta) di un unico gruppo carsico, a volte di una sola grotta!
Gli endemismi sono la bandiera della biodiversità e una responsabilità per gli abitanti di un territorio: se non saremo noi a conservarli qui e ora spariranno per sempre.
L’interno delle grotte si caratterizza per le temperature costanti e l’umidità elevata, il che si riflette all’esterno portando alla creazione di un particolare microclima nell’area immediatamente circostante all’ingresso dove si possono trovare specie vegetali assenti altrove. Spesso vi si osservano tappeti di muschi e felci. All’interno, con la scomparsa della luce scompare anche la vegetazione.

L’importanza delle grotte per la conservazione della biodiversità è legata anche alla presenza di pipistrelli, straordinari mammiferi volanti, un tempo diffusi, oggi sempre più minacciati d’estinzione.
Varie specie frequentano le grotte, che possono utilizzare per svernarci e creare delle nursery (così sono chiamate le aree dove le femmine partoriscono e allevano i piccoli).
Ci piace ricordare la grande fascinazione che le grotte esercitano da sempre sugli abitanti del Montello, di cui ci resta traccia nei loro nomi suggestivi, come il Bus delle Fade (Fate) e il Castel Sotterra, e le leggende che le riguardano, storie di ninfe benevole e briganti coi loro tesori, storie di eremiti.

Potremmo pensare che almeno questo, tra gli habitat montelliani, sia al sicuro non rischiando, come i boschi, tagli irrispettosi o, come i prati, di essere distrutto per lasciare spazio alle colture.
Purtroppo l’habitat 8310 è minacciato dall’utilizzo di pesticidi. Sebbene rete Natura 2000 sia fondamentale per la conservazione della biodiversità nessuno dei comuni del Montello ha previsto nei suoi regolamenti sull’uso dei pesticidi norme particolari e più rigide per la ZSC Montello.
Visto il forte carsismo i pesticidi penetrano velocemente nel sottosuolo e attraverso i vari corridoi sotterranei arrivano all’acqua e compromettono la conservazione di questi ambienti e delle specie endemiche che ci vivono, oltre alla nostra salute.
Continua….
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