RETE NATURA 2000, QUESTA SCONOSCIUTA.

Nelle ultime settimane sono comparsi sui giornali una serie di articoli inerenti al nuovo PATI per il Montello e Montelletto, in cui si parla di vincoli paesaggistici e idrogeologici e della necessità di tutelare un ambiente fragile come il Montello. Storia diversa per le delibere dei consigli comunali, con cui i comuni dell’area montelliana si accingono ad approvare lo schema di convenzione per l’affidamento dell’incarico progettuale per la redazione del PATI di cui sopra, dove nella realtà di tutela si parla ben poco. Si identifica invece fumosamente la necessità di un nuovo strumento urbanistico nell’aggiornamento delle cartografie, attualmente disegnate coi pastelli a cera mista alla necessità di rettificare i vincoli di rete natura 2000 che sembrano essere in contrasto con l’attività agricola sul colle. 

Dopo aver letto di: “prati stabili, prati Habitat, prati stabilizzati, biodiversità nell’orto, vigneti nati dalla biodiversità”; diciamo che l’unica cosa chiara, è che a nessuno è chiaro cosa sia questa benedetta Rete Natura 2000. E’ partendo da questa constatazione, dopo aver parlato di Habitat, Biodiversità ed Ecosistemi ci rendiamo conto che forse è meglio fare un poca di chiareza anche su cosa sia Rete Natura 2000. 

Pertanto nelle prossime settimane ci dedicheremo a questo anzi, partiamo subito con i primi concetti chiave. 

RIFERIMENTI NORMATIVI:

La Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, meglio conosciuta come Direttiva Habitat è una direttiva approvata il 21 maggio 1992 dalla Commissione Europea.

Essa è alla base della conservazione della biodiversità nella Comunità Europea.

SCOPO:

Il suo scopo è quello di salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche. 
Per il raggiungimento di questo obiettivo la Direttiva stabilisce misure volte ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie di interesse comunitario indicate nei suoi allegati. 

Tra le misure previste dalla Direttiva vi è la creazione di siti protetti, chiamati ZSC (Zone Speciali di Conservazione) che, assieme alle ZPS (Zone di Protezione Speciale) costituiscono una rete ecologica vastissima e diffusa in tutta Europa: rete Natura 2000.

Dalle ZSC le attività umane non sono escluse, ma non devono causare danni agli habitat e specie tutelate. L’appartenenza di un’area alla rete, talvolta presentata e spesso vissuta come un limite, offre possibilità di sviluppo, ed è l’occasione di sperimentare nuove forme di convivenza tra uomo e natura, basate sul rispetto delle risorse e sulla sostenibilità.

Continua….

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